IT — LARRY ROMANOFF — Propaganda e Media — Introduzione — Parte 1 — May 10, 2021

Propaganda e Media – Introduzione (Parte 1)

 

Larry Romanoff, May 10, 2021

Tradotto da Elvia Politi per Saker Italia

 

Nota ai lettori:

Per circa dieci anni ho gestito un sito web di politica che aveva migliaia di articoli, molti dei quali erano contenuti provenienti da diversi media, ma molti altri erano miei lavori. Questo sito ha ricevuto ripetuti e costanti attacchi DDoS e di altro tipo da parte di forze sconosciute.

Alcuni anni fa ho pubblicato sul sito un articolo di tre pagine sui media occidentali, simile nel contenuto alla serie sui media che sto presentando ora. Di tutti i miei articoli, solo questo è stato sotto attacco costante. Molto spesso le pagine non si caricavano correttamente, impedendo ai lettori di vedere tutti i contenuti e di cliccare sulle pagine successive. Era chiaro che avevo attirato l’attenzione di qualcuno che preferiva che questa informazione non fosse pubblica.

Poco tempo fa ho scritto un articolo intitolato “Una ricerca per la verità e la conoscenza”, che fornisce un’ottima introduzione a questa serie e che vi suggerisco di leggere. Non è lungo. (1)

Quando sono arrivato in Cina, la modalità con cui vengono trattate le notizie è stata una delle prime cose che ha attirato la mia attenzione. C’era qualcosa di diverso e atipico: le notizie sembravano in un qualche modo innaturali, un po’ asciutte o contenute, forse caute. Contegno e cautela fanno ovviamente parte della tradizione cinese, ma ho avuto difficoltà a capirla appieno. Il mio primo pensiero è stato che forse il governo controllava non solo il contenuto ma anche il metodo, cioè il modo in cui le notizie venivano riportate.

Ma lentamente mi sono reso conto che l’aspetto atipico era semplicemente il fatto che stavo vedendo delle notizie senza commenti, una semplice cronologia di eventi. Era diventato talmente assuefatto al dilagante giornalismo opinionistico del Nord America che, non essendoci in Cina, faceva sembrare gli articoli aridi e vuoti. Erano però pieni di notizie: non c’erano opinioni, faziosità, propaganda, congetture e giudizi morali che in Occidente sono sempre inestricabilmente collegati ai fatti. Se si prende la maggior pare dei giornali occidentali di oggi e i temi, ovviamente, collegati a politica, capitalismo, religione e imperialismo americano, ogni articolo a quanto pare contiene 3 fatti, 4 congetture, 2 false ipotesi, 6 giudizi morali, 12 opinioni infondate e almeno 6 accuse infondate, tutti secondo un programma lineare. Oggi è impossibile trovare un’informazione onesta nel mainstream americano e, di fatto, in tutti i media occidentali, dato che le “notizie” riportate sono poco più di una valanga ideologica, ed è evidente che il giornalismo sia diventato nulla di diverso da una gestione della percezione da parte dell’imperialismo e del potere politico.

Una volta negli Stati Uniti, in Canada e, soprattutto, nei paesi anglofoni, c’era un modo di fare giornalismo che si atteneva ai fatti. Ma gareggiando per i lettori o gli spettatori, i media hanno cominciato ad aggiungere alle notizie ciò che chiamavano “colore”, cioè informazioni aggiuntive con la finalità di rendere più interessante una storia. Per esempio, se si dice che qualcuno di cui si parla nella notizia ha un figlio atleta olimpionico, questo non è direttamente collegato alla storia, ma si aggiunge della vita vissuta. Il problema con il “colore” è che non ce n’è molto, e i media non hanno perso tempo a rimpiazzarlo con i commenti, lavorando essenzialmente la notizia con punti di vista ideologici.

Certamente, i governi e i media occidentali erano noti nelle teorie della propaganda clandestina di Bernays, ma negli anni ’80 quella “clandestina” non era più operativa e, anzi, era stata abbandonata anche la sottigliezza, dato che l’ideologia non era solo onnipresente, ma anche allo scoperto. Con i media inglesi di oggi, non c’è più separazione tra fatti e opinioni. E’ così vero che molti articoli non contengono una notizia ma un riferimento indiretto ad un qualche evento passato, e sono una totale rilavorazione editoriale ideologica: sono di fatto pezzi fortemente faziosi che forniscono principalmente l’interpretazione politica che le élite vogliono che noi condividiamo, facendo abusi di ogni genere. Ad oggi, Americani, Canadesi, Britannici e Australiani sono stati esposti per due generazioni a questo falso modo di riportare le notizie, e non sono più consapevoli dell’ampia azione di propaganda, sebbene non sia più nascosta.

Come qualcuno ha scritto in maniera così precisa: “la tradizionale cultura del giornalismo della sala stampa determina la natura di base di una storia prima che vengano messi insieme i fatti”.

“Un giovane reporter scrive una denuncia, ma il direttore dice ‘non credo che la pubblicheremo’. La seconda volta il reporter va dal direttore e il direttore dice ‘non penso che sia una buona idea’. Non fa ricerche e non scrive la storia. La terza volte il reporter ha un’idea, ma non va dal direttore. La quarta volta non gli viene l’idea”. Le parole sono di Nicholas Johnson, ex commissario della Commissione Federale per le Comunicazioni. (2)

E’ vero che ora abbiamo un flusso giornaliero di notizie costruite. Alcune sono completamente costruite, nel senso che, non essendoci alcun evento “notiziabile”, vengono usati pochi e piccoli fatti riferiti ad un argomento di interesse attuale per fornire una scusa per degli editoriali politici. La maggior parte di queste notizie è guidata da una ideologia politica/capitalista diffusa con una sorprendente mancanza di rispetto verso la verità, che utilizza delle interpretazioni dei fatti molto contorte per imbastire una storia completamente falsa. L’integrità giornalistica è quasi del tutto scomparsa nei paesi occidentali. In effetti, è molto peggio di così, perché gran parte delle nostre “notizie” sono in realtà totalmente fabbricate, con il necessario video e audio fake, titoli fuorvianti, informazione distorta e bugie vere e proprie. Ora mi sto riferendo ai miscugli veramente fabbricati (le “notizie” inventate), cose che non sono mai successe o che non si sono verificate affatto nel modo in cui vengono presentate. E ora non stiamo parlando di “colore” o “faziosità”: stiamo parlando di fabbricare effettivamente un evento e di fare decise dichiarazioni che sono consapevolmente false. Fornirò alcuni tipici (e vergognosi) esempi. Possiamo cominciare con questa storia di Jessica Lynch e con un’altra di Osama bin Laden. (3) (4)

Per molti di noi sembra incredibile che una notizia possa essere minimamente una invenzione. E’ chiaro che non possiamo accettare che il nostro governo e i nostri media possano veramente mentire. Ma mentono, lo fanno. Alcuni anni fa, la CNN è stata citata in giudizio da uno dei suoi conduttori perché gli era stato ordinato di mentire durante il notiziario. La CNN vinse la causa. Non hanno negato di aver ordinato al giornalista di mentire. La loro difesa si è basata semplicemente sul presupposto che i media americani “non hanno alcun obbligo di dire la verità”. Nel febbraio 2003, una Corte d’Appello della Florida ha concordato all’unanimità con una dichiarazione di FOX News secondo cui non c’è alcuna norma contro la distorsione o la falsificazione delle notizie negli Stati Uniti. La FOX ha dichiarato che non c’era alcuna regola scritta che vietava la distorsione delle notizie da parte dei media, sostenendo che, in base al Primo Emendamento, le emittenti hanno il diritto di mentire o di distorcere deliberatamente le notizie sulle frequenze pubbliche. Gli avvocati della FOX non contestavano la dichiarazione di una conduttrice di notizie secondo cui le era stata fatta pressione per trasmettere una notizia falsa; sostenevano semplicemente che avevano il diritto di farlo (5). In questi e altri casi, la posizione delle corti americane comportava il fatto che i diritti del Primo Emendamento appartenessero a pochi individui che possiedono e/o controllano l’intero panorama dell’informazione, una sorta di scudo a protezione della loro ampia campagna di propaganda.

Siamo arrivati al punto in cui i media occidentali stanno mettendo in pratica una sorta di guerra psicologica. Come dichiarato da Myron Fagan “Tutti noi sappiamo che il nostro Dipartimento di Stato, il Pentagono e la Casa Bianca hanno proclamato senza vergogna di avere il diritto e il potere di gestire i media, di dirci non la verità, ma ciò che loro vogliono che noi crediamo”. (6)

E’ un argomento ampio e complesso ma cominciamo con qualcosa di semplice. Dato che siamo realmente e quotidianamente destinatari di propaganda da parte dei nostri stessi media, come possiamo riconoscere ciò che ci sta succedendo? Come possiamo distinguere la propaganda? Come possiamo separare la verità dalle bugie? Quali sono le cose principali da cercare?

    1. Storie di atrocità

La prima cosa è ciò che alcune persone definiscono “porno delle atrocità”, di fatto dei racconti pornografici di eventi che non si sono mai verificati. Su questo, potete fare riferimento ai miei commenti in un precedente articolo sulla propaganda sui consigli di Bernays e Lippman, secondo cui il modo migliore per creare odio e rabbia nei confronti di un popolo è costruire storie di atrocità. I Tedeschi che avevano tinozze piene di occhi di Ebrei, che usavano il grasso degli Ebrei per fare saponi e lubrificanti industriali, che infilzavano i bambini e stupravano le suore (7). Siamo passati a Saddam Hussein che aveva armi di distruzione di massa pronte per essere usate, che utilizzava trituratrici per il legno per eliminare i suoi oppositori politici, che gassava milioni di Curdi e li seppelliva in fosse comuni, con i suoi soldati che tiravano i bambini fuori dalle incubatrici.

Abbiamo avuto Gheddafi che distribuiva il Viagra ai suoi soldati, in modo che potessero stuprare più donne. E abbiamo avuto una “prova” di questo, grazie alla donna che fece un’inchiesta (durante la guerra) sulle donne violentate: 1.300 questionari inviati, 1.200 restituiti e tutte quelle 1.200 donne dichiaravano di essere state stuprate. Quando la Croce Rossa e la Human Rights Watch hanno rintracciato la donna e le hanno chiesto di intervistare alcune delle vittime, ebbene, la donna sfortunatamente “non era più in contatto” con tutte quelle donne. Dopo tutto, c’è una guerra in corso.

Abbiamo avuto Bashar al-Assad che in Siria gassava il suo popolo con il cloro. Alla fine, nessuna prova (nessuna!) è stata mai scoperta per confermane nessuna di queste affermazioni. Ma era troppo tardi, i paesi erano già stati attaccati e distrutti.

Oggi in Cina abbiamo il “genocidio” nello Xinjiang, “campi di concentramento” che tengono milioni di persone imprigionate e in lavoro forzato, con sterilizzazioni forzate senza limiti, la forzata eliminazione della lingua uigura, la distruzione dei tempi e dei cimiteri musulmani, e tanto altro. Di fatto, l’unica cosa che è accaduta nello Xinjiang è il sorprendente successo del governo cinese nello sradicare centinaia di migliaia di potenziali terroristi (addestrati dall’Occidente), sostituendo all’estremismo religioso un impiego retribuito. Abbiamo la “prova” di Pompeo che il Covid 19 sia fuoriuscito da un laboratorio cinese. Ancora una volta, nessuna prova è stata portata per confermare nessuna di queste affermazioni. Come sempre, delle inutili affermazioni vengono equiparate ad una prova.

2.Letteratura dell’odio

Quasi senza eccezione, ogni cosa che ti porti ad avere una opinione negativa di (solitamente) un paese o del suo popolo, è propaganda, finalizzata di norma a costruire il sostegno per una vergognosa azione politica o per preparare alla prossima guerra. Basti pensare al costante flusso di notizie negative su Russia, Cina, Iran, Cuba, Siria, Venezuela, e, precedentemente, Iraq e Libia, Siria, Venezuela, Cuba… per quanto possibile, le storie di atrocità (1) sono parte di questo violento attacco dei media.

3.Framing

Questo è uno dei più insidiosi strumenti di propaganda, quello che ci dice “come pensare” su un particolare evento. L’invasione e la distruzione dell’Iraq sono state definite dai militari e nei media come “Operazione Libertà per l’Iraq”. Le persone che sono sinceramente preoccupate per la contaminazione e i pericolosi effetti collaterali dei vaccini vengono definite “terroristi vaccinali”. Quando nel 1950 Radio Free Europe ha cominciato a trasmettere le sue bugie sull’Est, alle persone veniva chiesto di donare “dollari veri” per combattere il comunismo, un po’ come inviare dei “combattenti per la libertà” in Libia e Siria. Come disse George Carlin “se i vigili del fuoco combattono il fuoco, per cosa combattono i combattenti della libertà americani?”. I terroristi di Hong Kong vengono definiti sui media come “manifestanti per la democrazia”, gli stessi che, in un solo laboratorio universitario, hanno creato più di 10.000 bombe molotov che sono state usate contro gli edifici governativi e le stazioni di polizia (e sulla polizia stessa); gli stessi che hanno versato benzina su un uomo e gli hanno dato fuoco (8). In tutti questi casi, il primo passo è fornire un’utile definizione di propaganda, che, se adottata dal pubblico, elimina in pensiero indipendente in un colpo solo.

4.Inondare i media

Se si ripensa ai recenti eventi mondiali, anche quelli molto importanti (come la rottura del reattore di Fukushima in Giappone e la fuoriuscita di grandi quantità di radioattività nel Pacifico) conquistano i titoli principali per poco tempo e poi scompaiono. Gran parte degli eventi fa “notizia” solo per un giorno o due. Ogni volta però che vediamo un argomento che sui media ricorre in maniera costante per settimane e mesi e, talvolta, anche per anni, allora questo è un segno al 100% che noi stiamo subendo la propaganda, e che il flusso mediatico non smetterà fino a quando i sondaggi diranno ai nostri padroni che la maggioranza della popolazione ha accettato la posizione oggetto della propaganda, o che la pressione politica ha raggiunto il suo risultato desiderato.

Uno di questi episodi è stato il valore di scambio dello yuan cinese. Forse vi ricordate che, quando quaranta anni fa il Giappone era in una posizione competitiva simile a quella della Cina, gli Stati Uniti hanno costretto il Giappone a firmare l’Accordo del Plaza, che rivalutava la moneta con un aumento fino a quasi del 300%, il che ha distrutto l’economia giapponese e ha eliminato il Giappone come concorrente. Era stata pianificata la stessa cosa per la Cina, con a capo Paul Krugman, il Rambo dello yuan al New York Times, che urlava che la Cina aveva bisogno di rivalutare la sua valuta di “almeno il 25% fino al 40%”. Queste storie sulla “Cina che imbroglia” sulla sua valuta e la necessaria rivalutazione del 40% ricorrono sui media occidentali almeno una volta a settimana e al Congresso americano da forse dieci anni. In realtà, però, la valuta cinese è stata sempre scambiata ad un valore adeguato (come è stato dimostrato dagli eventi successivi) e il governo cinese non si è piagato ai media e alla pressione politica.

Le storie di oggi sullo Xinjiang cinese sono le tante storie di ieri, come gli “orrori” della zika. Una delle più evidenti è la nuova religione delle “preferenze sessuali”, su cui i media hanno fatto un battage no-stop fino al punto che pochi politici avrebbe il coraggio (o voglia di morire) di rifiutarsi di partecipare ad una parata del Gay Pride.  E’ il potere della propaganda. (9)

La Huawei cinese è un altro esempio: attira molta più attenzione mediatica di quanto sia necessario nelle circostanze attuali, e a ragion veduta. Huawei è stata negli Stati Uniti, Canada e molte altre nazioni durante il G1, G2, G3 e G4, senza mai sollevare un sospetto di spionaggio e di qualche altra minaccia alla “sicurezza nazionale”. Cosa, quindi, è improvvisamente successo con il G5? Per capire i dettagli, potreste essere interessati a leggere questo articolo alla nota (10).

 5.Cambiare i tuoi valori

Ogni cosa che ti suggerisca di cambiare i tuoi valori morali, soprattutto sessuali o su aborto, morte assistita, pornografia, immigrazione, valori famigliari, cioè la spazzatura bianca e occidentale di oggi. In questa categoria abbiamo avuto un enorme volume di tutti questi temi. Ci metterei anche un recente articolo del New York Times che sdoganava i manager aziendali dalla responsabilità di tutti i reati, incluso l’omicidio colposo, il film Pretty Woman e il diluvio summenzionato sulle nostre nuove perversioni sessuali presentate come “preferenze”.

6.Pezzi di successo

Tutte le volte che vedete un autore o una pubblicazione che vengono cestinati dai media, sapete che c’è qualcosa che non vogliono che voi sappiate. La cosa migliore è andare direttamente alla fonte, e scoprire di cosa si tratta. Quasi sempre, quando qualcuno viene demonizzato, voi sapere che è propaganda: venite indottrinati per evitare le informazioni che loro non vogliono che abbiate.

Quando James Bacque (12) (13) pubblicò i suoi lavori storicamente sorprendenti sui milioni di Tedeschi uccisi nei campi di concentramento americani in Europa negli anni successivi alla guerra (14), fu stroncato duramente sui media nord-americani, e la sua ricerca fu derisa e definita “dannosa oltre che inutile”, sebbene lui si fosse basato interamente sui documenti militari americani, e l’introduzione al libro fosse stata scritta da un alto ufficiale statunitense. Il suo lavoro fu stigmatizzato come “libro strutturalmente sbagliato” (15).  Qualcuno voleva che gli Americani non sapessero, ma i libri di Bacque sono stati tradotti in 15 lingue e in Europa viene di conseguenza ampiamente apprezzato come storico.

Quando il Presidente della Tanzania ha deriso i vaccini occidentali contro il Covid 19, e ha dichiarato che la Tanzania si rifiutava di partecipare alla macchina globale per fare i soldi con i vaccini, il The Guardian inglese ha pubblicato un articolo incredibile in sui si diceva che “quest’uomo deve essere rimosso” dal suo incarico (16). Poco tempo dopo, Magufuli è misteriosamente collassato durante un’occasione pubblica, ed è stato dichiarato morto: il The Guardian ha scritto una dozzina o forse più articoli per celebrare l’evento. E’ stata una sorpresa, per usare un eufemismo, che il Guardian avesse un qualche interesse per una persona e un argomento così irrilevanti. Magufuli era lo stesso uomo che aveva denunciato i test del virus americani, dichiarando che erano risultati positivi una capra e una papaya. (17) (18)

Vale la stessa cosa per la serie di articoli di Henry Ford su The International Jew (19) (20): per più di 100 anni sono stati ferocemente stigmatizzati come “invettive antisemite” ma, leggendoli, ci sorprendiamo di scoprire che non lo sono, e che Ford in molti casi ha lodato gli Ebrei per i loro talenti. I suoi articoli, però, contengono informazioni che alcuni non vogliono che vengano rese di pubblico dominio e, essendo l’attacco la migliore difesa, gli attacchi hanno lo scopo di prevenirne l’esame.

7.Confusione dell’informazione

Quando spunta un argomento della propaganda dei media, e nella sfera pubblica cominciano a trapelare opinioni e conclusioni contrarie, vediamo immancabilmente una moltitudine di articoli che creano dei flussi di informazioni non pertinenti che servono solo a creare confusione nella mente delle persone, e impediscono un ragionamento razionale e delle conclusioni.  Questo flusso di informazioni indesiderate viene spesso utilizzato per indirizzare l’opinione pubblica verso direzioni sbagliate ed evitare, possibilmente, ogni attenzione sul nodo dell’argomento. Il Covid 19 è uno di questi esempi: dei giornalisti, apparentemente qualificati sotto il profilo medico, dimostrano che il lockdown è sia utile che un crimine contro l’umanità, che le mascherine prevengono il contagio o ti fanno morire per carenza di ossigeno e lasciano danni cerebrali ai bambini; o che il virus ha avuto origine dai pipistrelli o dai pangolini o dalle banane o dal salmone congelato o da Fort Detrick o dall’università di Wuhan o dalle miniere del Sichuan, e che è stato scatenato sia di proposito che per errore o dai dottorandi del laboratorio che vendono per strada animali malati per avere i soldi per il caffè. E ci sono almeno 100 “fatti” a sostegno di ciascuna di queste dichiarazioni.

Ogni volta che leggiamo di un serio evento in corso e troviamo improvvisamente molte opinioni e conclusioni da parte di molte persone tutte apparentemente qualificate, sappiamo che stiamo subendo un attacco di propaganda. Non succederà mai in maniera diversa.

8.False ONG

Una strategia comune tra i propagandisti quando diffondono teorie discutibili su eventi o accuse contro una nazione, è produrre delle ONG “standard”, con nomi che suonano legittimi come l’autore di fatto dell’accusa o della teoria in questione. Vediamo, quindi, immediatamente il “Centro per la Transizione Democratica” (CDT) che da qualche parte promuove “un governo onesto e responsabile”, o cattivi accordi commerciali promossi con il sostegno del “Centro per l’Impresa Privata Internazionale” (CIPE) con sede a Washington. E ovviamente abbiamo il “Congresso Mondiale degli Uiguri” di Washington, creato dalla CIA con due persone, mascherato da unica e legittima voce mondiale dei milioni di Uiguri dello Xinjiang cinese, per non parlare del “Governo del Tibet in Esilio”, anch’esso creato dalla CIA con due persone e sempre a Washington.

Se non avete mai sentito prima il nome di una organizzazione, è molto probabile che prima non esisteva, e che sia stata creata solo ieri per dare un po’ di credibilità ad un racconto altrimenti sfortunato.

9.Fact-Checking

Potreste essere sorpresi (o forse no) di sapere che il fact-checking [verifica dei fatti] è un’enorme industria mondiale concepita e creata anni fa come potente strumento di censura, ed è stata finanziata con infiniti milioni di dollari principalmente da George Soros, dalla Fondazione Gates, da varie aziende media e simili. Non è stata creata per verificare le dichiarazioni di George Bush sulle armi di distruzione di massa irachene, ma per “verificare i tuoi fatti” e dichiararti “fake” quando contestavi le dichiarazioni di Bush.

Recentemente ho scritto un articolo estremamente documentato sulla tesi (ora ampiamente accettata, credo) che nel 1918 la pandemia di influenza spagnola non era influenza, ma piuttosto un’infezione batterica (dimostrata e accettata), il tragico risultato di un esperimento malfatto del Rockefeller Medical Institute sul vaccino della meningite, che ha preso il via da Fort Riley negli Stati Uniti e si è diffuso in tutto il mondo non attraverso i soldati ma dallo stesso Rockfeller (21). La Reuters ha immediatamente avviato un “fact-checking” sulla tesi, e l’ha dichiarata falsa. Ma le prove portate dalla Reuters? Inesistenti. Era sufficiente la dichiarazione come prova inconfutabile (22). In più, alcune delle loro dichiarazioni erano completamente false.

Sarete sorpresi di venire a conoscenza dei trucchi che questi verificatori mettono in atto per ottenere i risultati che vogliono e delle effettive violazioni e reati (almeno civili) che commetteranno per perseguire i loro scopi. Per quanto io ne sappia, non esistono verificatori che non facciano parte di questa rete mondiale. Qualcuno ama fare riferimento a siti come Snopes, ma anche questi sono stati cooptati e sono diventati parte della catena della propaganda, a riempimento delle ultime buche sull’autostrada delle bugie. Per fare un rapido esempio su quest’ultimo caso, quasi tutti hanno visto il video di Pompeo che dichiarava “abbiamo mentito, imbrogliato e rubato”. Gli esperti di fact-checking di Snopes ci dicono che è solo “parzialmente” vero che Pompeo ha detto questo. In parole povere, ogni volta che uno dei principali media dichiara che qualcosa è stato verificato, cancellate questa informazione dalla vostra coscienza perché è quasi certamente falsa.

10.Troppa storia conosciuta in anticipo

 

Ci sono molti esempi di questo tipo, e tutti dovrebbero suscitare una estrema e consapevole cautela nei lettori. Nell’evento dell’11 Settembre, l’intera storia su chi, come e perché aveva inondato i media il giorno dopo, mentre nella vita reale non c’era neanche stato il tempo sufficiente per rendersi pienamente conto di cosa fosse successo. La zika è stata un’altra di queste storie (23), come lo sono state le notizie dell’uso dei gas in Siria, tutte piene di dettagli che sono stati successivamente provati essere privi di fondamento.

11.Emozioni negative e sgradevoli

Ogni cosa che crea una risposta emozionale negativa, a parte forse la storia di una morte tragica o cose simili. La propaganda fa forte leva sull’emozione, spesso e principalmente la paura e, di solito, le paure che potresti non voler discutere apertamente. Fa anche forte leva sull’odio e sulla rabbia, suscitando sentimenti di ingiustizia o di crimini orribili contro le popolazioni. La regola è che, quando trovate una notizia che crea una risposta emozionale negativa in voi stessi, siete quasi certamente e deliberatamente riempiti di falsa propaganda. Pensate alle storie su Iran, Libia, Iraq, Siria, Cina: così tante nazioni e così tanti eventi, eppure nessuna di queste cose terribili è stata mai dimostrata.

12.Articoli basati sull’opinione . . .

…con poche verità e tante bugie, articoli che non fornisco dettagli o che omettono dettagli fondamentali. Questi possono essere difficili per voi da identificare senza una qualche vostra ricerca personale. Vi fornirò degli ottimi esempi.

 13.Cose che semplicemente non hanno senso

Le due epidemie in Gran Bretagna di afta epizootica (24) che ha portato all’abbattimento di milioni di capi di bestiame e alla bancarotta di gran parte dei piccoli allevatori. Gli “Attivisti dei diritti degli animali” sono entrati nei laboratori di armi biologiche militari livello-4 di Pirbright e Porton Down, e hanno rubato migliaia di litri di agente patogeno mortale e lo hanno diffuso in tutto il paese. Oppure, uno “scarico che perdeva” a Porton Down ha rilasciato l’agente patogeno che ha ucciso il bestiame a distanza di 500 Km (e nessuno se ne è accorto). Il fatto che chiunque tenti di entrare in un laboratorio biologico militare venga probabilmente ucciso a colpi di arma da fuoco, è stato ignorato, come dozzine di altri fatti.

A loro volta, “gli speculatori dei maiali” hanno ottenuto centinaia di litri di patogeno mortale di influenza suina, e hanno utilizzato dei piccoli droni per uccidere diverse centinaia di milioni di maiali in Cina. Nessuna spiegazione sul perché lo abbiano fatto né se abbiano preso l’agente patogeno al più vicino negozio 7-11 o da Wal-Mart. Negli Stati Uniti uno scienziato cinese annuncia di essere sul punto di una grande scoperta (25a) sull’origine del Covid 19, ma il giorno dopo quest’uomo felicemente sposato discute con un suo amante gay e si suicida. La scoperta non si trova. Due scienziati cinesi che lavoravano sul Covid 19 sono stati licenziati da un laboratorio governativo di Winnipeg in Canada (35b): era coinvolta la polizia, ma non c’erano accuse o reati, semplicemente una “questione di procedura” che è immediatamente scomparsa dai media, il che significa che hanno visto qualcosa che non era previsto vedessero. Degli studenti cinesi, che riportavano in Cina alcuni campioni di un qualche “liquido marrone” collegato al Covid 19, vengono arrestati per “contrabbando”, che di solito è un reato che si commette introducendo, non portando via, qualcosa.

14.Censura

La propaganda, sia positiva che negativa, può essere indebolita se delle opinioni contrarie – o la verità – possono essere diffuse al pubblico allo stesso tempo, così il controllo dei media è fondamentale per eliminare alti punti di vista o evitare che acquistino attrattiva. La morte è la forma più alta di censura. Chiedetelo a Gary Webb, l’unico esempio conosciuto di uomo che si suicida sparandosi due volte alla testa. Non è difficile determinare se la copertura di un evento viene censurata e potete essere più che certi di questo quando anche i social media vi espellono dalla piattaforma, vi definiscono “fake news” e Google improvvisamente non riesce a ricordarsi chi siate.

15.Banalità per le masse

Questo è un modo sicuro per sapere se vi stanno propinando la propaganda. Un facile esempio sono degli articoli ricorrenti su un giornale canadese con titoli tipo “Cosa c’è nei vaccini per il Covid 19?” (25c), articoli che omettono tutte le reali preoccupazioni delle persone reali e non forniscono alcuna informazione di valore, e che omettono in maniera specifica di citare l’alluminio, gli ormoni femminili e gli altri agenti contaminanti che, come è stato ampiamente riportato, sono contenuti nei vaccini.

16.Sondaggi

E’ interessante notare che i sondaggi pubblici ci possono dire molto sull’agenda che sta alla base di diverse campagne di propaganda. Per fare un esempio, i media occidentali sono stati sommersi per più di un anno dalla propaganda di odio anti-cinese, incentrata non solo sul coronavirus, ma su tanto altro (26). Possiamo quasi percepire la soddisfazione della Gallup o della Pew nel riferire che le aggressioni contro gli “Asiatici” sono aumentate del 793% durante lo scorso anno, dato che quello era chiaramente il punto della propaganda. E non è minimamente la prima volta che è accade: la pratica ha preso il via in Inghilterra durante gli anni della guerra. Vi potrebbe interessare leggere questo articolo (25c).

17.Non sapete che cosa non sapete

La propaganda non consiste solamente nel dirvi cosa pensare e come pensare o cosa non pensare. C’è anche una grande industria che garantisce che molte notizie non arrivino alla vostra attenzione in modo che non pensiate “le cose sbagliate” sulle persone sbagliate. Un solo esempio: nel 2011 un giudice saudita ha suscitato attenzione per una decisione presa nei confronti di un dottore che aveva operato un uomo alla spina dorsale, con l’intenzione di distruggergli la colonna vertebrale e lasciarlo paralizzato a vita. A quanto pare, l’uomo aveva causato un incidente automobilistico che aveva danneggiato la spina dorsale un altro uomo, e il giudice ha deciso che la punizione appropriata era “occhio per occhio”. Lo avete letto da qualche parte? No, non è nell’agenda.

18.Il successo della propaganda

Ecco, infine, due esempi di come possa avere successo una campagna di propaganda, grazie al potere di avere tutti i media dalla propria parte e schiacciare le voci di dissenso. Il primo è la storia della grande carestia in Cina del 1959: la storia che è stata diffusa nelle menti occidentali dava la colpa a Mao ed era totale spazzatura (27). Il secondo è la vera storia di Piazza Tienanmen a Pechino nel 1989, di certo una delle più grandi vittorie di propaganda di tutti i tempi (28). L’articolo indicato nella nota è considerato il più autorevole lavoro su questo tema (almeno di lingua inglese), ma i guardiani di internet non permettono la riproduzione in nessun sito delle immagini necessarie.

Tratterò questi e altri temi aggiuntivi in una breve serie di articoli sulla propaganda dei media.

Gli scritti di Larry Romanoff [in inglese] sono stati tradotti in 30 lingue e i suoi articoli sono stati pubblicati su oltre 150 siti web di informazione e politica in lingua straniera in più di 30 paesi, oltre a più di 100 piattaforme in lingua inglese. Larry Romanoff è un consulente aziendale e uomo d’affari in pensione. Ha ricoperto posizioni dirigenziali di alto livello in aziende internazionali di consulenza e ha gestito un’attività di import-export internazionale. È stato professore ospite presso l’Università Fudan di Shanghai, in cui ha presentato dei casi di studio in Affari Internazionali a classi di EMBA di livello superiore. Romanoff vive a Shanghai e attualmente sta scrivendo una serie di dieci libri per lo più legati alla Cina e all’Occidente. E’ uno degli autori della nuova antologia di Cynthia McKinney “When China sneezes” [“Quando la Cina starnutisce”].

Il suo archivio completo può essere consultato su https://www.moonofshanghai.com/  e https://www.bluemoonofshanghai.com/

Può essere contattato a: 2186604556@qq.com

Note [tutti i link sono in inglese]

(1) https://www.bluemoonofshanghai.com/politics/1282/

(2) http://www.nicholasjohnson.org/writing/masmedia/

(3) Fake News and “The Naked Government”: Jessica Lynch

https://www.bluemoonofshanghai.com/politics/618/

(4) The Death of Osama bin Laden

https://www.bluemoonofshanghai.com/politics/1409/

(5) https://www.projectcensored.org/11-the-media-can-legally-lie/

(6) http://usa-the-republic.com/illuminati/fagan_index.html

(7) Bernays and Propaganda – Part 2 of 5 — The Marketing of War 

https://www.bluemoonofshanghai.com/politics/1582/

(8) https://www.rt.com/news/473115-hong-kong-man-set-on-fire/

(9) Social Change: If Greed is Good, Maybe Smoking is Gooder

https://www.bluemoonofshanghai.com/politics/1187/

(10) Huawei, Tik-Tok and WeChat

https://www.moonofshanghai.com/2020/08/huawei-tik-tok-and-wechat-august-8-2020.html

(11) https://www.nytimes.com/2015/02/20/business/in-corporate-crimes-individual-accountability-is-elusive.html

(12) https://www.nytimes.com/2015/09/15/business/dealbook/theprospects-for-pursuing-corporate-executives.html

(13) https://www.jamesbacque.com/

(14) https://archive.org/details/CrimesAndMerciesByJamesBacque1997

(15) https://www.positionpapers.ie/2019/06/james-bacques-other-losses-a-deeply-flawed-book/

(16) https://amp.theguardian.com/global-development/2021/feb/08/its-time-for-africa-to-rein-in-tanzanias-anti-vaxxer-president

(17) https://newspunch.com/tanzanian-president-who-questioned-covid-vaccine-found-dead/

(18) https://www.africanews.com/2021/03/26/tanzania-s-magufuli-laid-to-rest-after-mysterious-death//

(19) https://archive.org/details/TheInternationalJew_655

(20) https://educate-yourself.org/cn/The-International-Jew-Vols1-4-Henry-Ford-645pages.pdf

(21) The 1918 Rockefeller-US Army Worldwide Pandemic

https://www.bluemoonofshanghai.com/politics/1319/

(22) https://www.reuters.com/article/uk-factcheck-vaccines-caused-1918-influe-idUSKBN21J6X2

(23) ZIKA: https://www.moonofshanghai.com/2020/06/larry-romanoff-zika-june-12-2020.html

(24) UK Foot and Mouth Disease

https://www.moonofshanghai.com/2020/06/larry-romanoff-uk-foot-and-mouth.html

(25a) https://www.aa.com.tr/en/americas/us-chinese-american-researcher-studying-virus-murdered/1831236

(25b) https://www.the-scientist.com/news-opinion/virologists-escorted-out-of-lab-in-canada-66164

(25c) https://globalnews.ca/news/7525406/covid-vaccine-ingredients-pfizer/

(26) The Anger Campaign Against China

https://www.moonofshanghai.com/2020/08/blog-post_49.html

(27) China’s 1959 Famine

https://www.bluemoonofshanghai.com/politics/1369/

(28) Tiananmen Square: The Failure of an American-instigated 1989 Color Revolution

https://www.bluemoonofshanghai.com/politics/tiananmen-square-the-failure-of-an-american-instigated-1989-color-revolution/

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Articolo di Larry Romanoff pubblicato su The Saker il 10 maggio 2021
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per 
Saker Italia.


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