IL PIACERE DI SPOPOLARE LA TERRA
IL PIACERE DI
SPOPOLARE LA TERRA
LARRY ROMANOFF
On 29 Agosto 20231,259
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Quando si parla dei mali della globalizzazione, molti autori si concentrano sugli aspetti commerciali, come la privatizzazione, mentre altre componenti principalmente politiche, come la perdita della sovranità nazionale, la distruzione delle culture e delle civiltà e della famiglia, della moralità e delle società, non sono forse ignorate, ma non sono viste o incluse come parti integranti dello stesso quadro. Non sembra che sia ampiamente riconosciuto che un pilastro fondamentale della globalizzazione, del nostro imminente Nuovo Ordine Mondiale, è un tentativo sorprendentemente vigoroso e feroce di eliminare non solo i poveri in eccesso del mondo, ma di spopolare l’intero mondo non bianco. Questo saggio è un’introduzione alle origini dello spopolamento.
Emma Goldman
Emma Goldman era un’ebrea comunista bolscevica, anarchica, evasa da un manicomio, complice di violenze e omicidi, piantagrane e ninfomane, e non necessariamente in quest’ordine. Fin dall’adolescenza la Goldman studiò gli anarchici bolscevichi, portando la sua immaginazione a immaginare un ordine sociale con libertà d’azione non limitata da leggi create dall’uomo. La Goldman arrivò rapidamente a sostenere l’omicidio politico e la rivoluzione violenta, nonché l’assassinio di individui politicamente significativi, come strumento di cambiamento sociale. Divenne una convinta sostenitrice della violenza ogni volta che le parole non riuscivano a fare il loro lavoro, un atteggiamento che alcuni storici descrivono come “propaganda dell’atto“, ovvero: se non ci ascoltano, li uccideremo. Secondo il Jewish Womens’ Website, “desiderando uno stato di libertà assoluta e credendo che non si sarebbe mai realizzato attraverso una riforma graduale, la Goldman e i suoi compagni sostenevano la completa distruzione dello Stato” [1].
La Goldman emigrò dalla Russia da adolescente e iniziò presto a promulgare vari modelli di società basati principalmente su due pilastri: l’anarchia politica ed il sesso promiscuo. La promozione diffusa ed eccessivamente esplicita di questi [pretesi] ideali valse alla Goldman l’etichetta di uno dei due anarchici più pericolosi d’America. Tuttavia, lo stesso Jewish Womens’ Website ci dice che la sua insistenza sul “diritto di esprimersi” – principalmente attraverso la promiscuità sessuale, l’aborto e l’omicidio – l’ha portata a diventare una figura di spicco nello “portare alla luce la libertà di parola in America“. Una definizione di libertà di parola piuttosto in contrasto con la mia. Lo stesso sito web riportava l’articolo su Emma Goldman sotto la voce “Women of Valor” (donne di valore) [2]. Non so perché, ma è così che si fa la storia.
Vari apologeti hanno riferito che Goldman e il suo amante Berkman (una sorta di Bonnie e Clyde politici) erano “inorriditi dalla violenza“, come nel caso della repressione dei lavoratori in sciopero. Il nostro dinamico duo reagì come avrebbe fatto qualsiasi essere razionale inorridito dalla violenza: decise di uccidere il responsabile della violenza antioperaia, l’allora presidente degli Stati Uniti William McKinley [3], [4]. La polizia non fu mai in grado di collegare direttamente la Goldman all’omicidio di McKinley, sebbene l’assassino si fosse incontrato spesso con lei e avesse affermato di aver agito secondo le sue istruzioni. La Goldman e il suo gruppo non presero di mira solo un Presidente degli Stati Uniti. Il loro piano di bombardare la villa di John D. Rockefeller a New York fallì solo perché la bomba esplose prematuramente, uccidendo una dozzina di anarchici e distruggendo gran parte della casa della Goldman. Uno degli anarchici della Goldman, Carlo Valdinoci, fece esplodere la facciata della casa del procuratore generale A. Mitchell Palmer a Washington, facendosi anche saltare in aria quando la bomba esplose troppo presto [5]. E vi furono altri buoni tentativi [6], [7].
Alla fine la Goldman si vide revocare la cittadinanza e fu deportata in Russia, trascorrendo il resto della sua vita in esilio e morendo in Canada, sola, povera e senza amici, sostenendo che “non c’è nessuno a cui importi se uno è vivo o morto“. Ciò nonostante, un sostenitore della Goldman affermò (senza peraltro fornire prove) che “Migliaia di persone si sono accalcate per vedere il suo feretro e i tributi sono arrivati da ogni parte del mondo“. Tuttavia, le mie ricerche suggeriscono che le poche persone in lutto effettivamente presenti erano lì solo per assicurarsi che fosse davvero morta, e l’unico tributo di cui sono a conoscenza è stato quello del New York Times. Come una sorta di necrologio, la Jewish Womens’ Organisation sostiene che “la difesa della… libertà sessuale ha contribuito a plasmare la moderna società americana“, omettendo però di notare che la nuova forma dell’America che ne è derivata non è stata necessariamente una benedizione. Gli stessi amanti della Goldman affermano che il suo lavoro ha contribuito non solo allo sviluppo della libertà di parola in America, ma ha mostrato “il vero significato del patriottismo“. Non so come.
Prima che la Goldman morisse, la sua sostenitrice Peggy Guggenheim ed alcuni amici raccolsero 4.000 dollari per permetterle di prendere in affitto un piccolo cottage a Saint-Tropez, sulla Costa Azzurra, in Francia, dove trascorse due anni a scrivere la sua autobiografia, fantasiosamente intitolata “Vivere la mia vita“, che fu pubblicata nel 1931. A proposito di questo libro, uno scrittore della PBS ha fatto la seguente osservazione: “Alla sua pubblicazione, il New York Times consigliò ai lettori ‘di prestare meno attenzione alla politica della Goldman e di leggere il libro come un documento umano del più coinvolgente interesse’“. Non tutti erano d’accordo. Un critico di spicco attaccò il libro di memorie come “mille pagine noiose di fornicazione e fanatismo” [8].
Non sono solo il Jewish Womens’ Website e il New York Times a essere impegnati a ripulire e ritoccare [l’immagine della Goldaman]. Wikipedia non vuole essere esclusa da questa “riattintatura”, informandoci solennemente che Emma Goldman “è stata un importante contributore in diversi campi della filosofia politica moderna“, lasciando alla nostra immaginazione il compito di identificare tali campi e dedurre il suo contributo. Riferendosi a un’occasione in cui un gruppo di colleghi politici anarchici attaccò la Goldman per la sua dilagante promiscuità sessuale, la deliziosa sottigliezza di Wikipedia è che “fu rimproverata da un socio per il suo atteggiamento spensierato” [9].
[Come emerge] dai rapporti con i suoi amici ebrei bolscevichi, lo scopo reale della Goldman era quello di fomentare una rivoluzione comunista negli Stati Uniti, seguendo il modello che costoro avevano tracciato con le loro rivoluzioni in Russia, Ungheria, Germania e altri Paesi. Ma, alla fine, la Goldman non riuscì a realizzare l’anarchia come avrebbe voluto, soprattutto perché scoprì di essere più interessata al sesso che alla politica. “Chiedo l’indipendenza della donna, di amare chi vuole, o quanti ne vuole“. E quanti ne vuole allo stesso tempo; la Goldman aveva la reputazione di godere particolarmente del sesso nei gruppi di colleghi anarchici. Il nostro sito delle donne ebree ci dice che la Goldman era un’instancabile sostenitrice “dell’emancipazione” delle donne, ma le cose non stavano esattamente così. “Considerando il matrimonio attraverso una lente di prostituzione repressiva“, la sua emancipazione delle donne si concentrava sulla loro “libertà“, cioè sulla libertà sessuale e riproduttiva, cioè sul sesso sfrenato e promiscuo, individualmente, in serie e simultaneamente, seguito da aborti gratuiti come metodo di controllo delle nascite. Emma non esitò a raccogliere fondi per le sue attività anarchiche lavorando per strada come prostituta; i genitori del marito la consideravano così priva di morale da rifiutarsi di farla entrare in casa loro.
È interessante notare che la Goldman non voleva una vera emancipazione per le donne, né per i diritti di voto o politici, né per l’occupazione o la carriera professionale, né per la proprietà. Per la Goldman, l’intero concetto di libertà, indipendenza, emancipazione, diritti delle donne, era solo un nastro rosso che avvolgeva la questione centrale della promiscuità sessuale. Il suo interesse per l’emancipazione delle donne era per lo più personale, derivante dalla sua esperienza di sesso sconsiderato, di gravidanze ripetute e di necessità di abortire, che a quei tempi erano pericolosi e illegali. E così la donna si emancipa. La Goldman credeva che le donne dovessero entrare e uscire dalle relazioni sessuali senza freni, essendo la sessualità promiscua “cruciale per la realizzazione personale e professionale” (nota del Traduttore: non me ne vogliano le gentili lettrici se mi permetto di affermare che, in questo senso, nella mia vita aziendale ho visto emerite galline che, pur non avendo sicuramente mai sentito parlare della Sanger, ne applicavano con successo il ‘modus operandi’), e per questo si impegnò in “numerose relazioni appassionate nel corso della sua vita“.
Ce ne dà testimonianza quanto scrisse ad un amante che, apparentemente, l’aveva lasciata “sopraffatta dalla sessualità“: “Hai aperto le porte della prigione della mia femminilità. Tutta la passione che era rimasta insoddisfatta in me per tanti anni, è balzata in una tempesta selvaggia e impetuosa, senza limiti come il mare” [10], [11]. E chi ha detto che i comunisti non sanno divertirsi. Il motivo per cui mi sono soffermato su quest’ultimo punto è che, mentre la Goldman non ha lasciato alcuna eredità di valore agli anarchici, ha fallito miseramente come rivoluzionaria e sicuramente non ha dato alcun contributo alla filosofia politica moderna, il suo “contegno spensierato” ha lasciato un segno indelebile nel mondo poiché, come il destino ha voluto, chi doveva entrare in questo vero e proprio Giardino delle delizie terrestri se non una giovane donna di nome Margaret Sanger?
Margaret Sanger
A differenza di Emma Goldman, Margaret Sanger non era una bolscevica, né una sostenitrice della violenza o dell’omicidio politico. Tuttavia, come la Goldman, era un’anarchica, un’evasa da un manicomio, una piantagrane e una ninfomane e, come la Goldman, non necessariamente in quest’ordine. I libri di storia sembrano un po’ scarni sulla relazione originaria tra queste due donne, ma le indicazioni sono che il “contegno spensierato” della Goldman alimentò il fuoco della passione di Sanger e “aprì le porte” della sua femminilità, entrambe condividendo profondamente il bisogno comune di contraccezione in qualsiasi forma, e molto probabilmente condividendo molto di più. L’unico contributo apparente di Goldman alla carriera della Sanger fu quello di risvegliare la sua ninfomania, anche se, come vedremo, si trattò di qualcosa di più di un nulla di fatto. Avendo così stabilito quelli che potremmo definire reciproci legami di fertilità, la Goldman fornì un “sostegno aggressivo” alle crociate sessuali e contraccettive della Sanger; entrambe le donne furono arrestate per diffusione di materiale osceno, ma entrambe sfuggirono alla condanna per il comportamento alla base di quel materiale. La Goldman condusse persino tournée di conferenze a livello nazionale per conto della Sanger, sensibilizzando l’opinione pubblica sulla contraccezione e solo il cielo sa cos’altro.
Come la Goldman, lo zelo della Sanger per il controllo delle nascite era in gran parte dovuto al suo stile di vita sessualmente promiscuo [12], [13]. All’epoca dell’incontro con la Goldman aveva già avuto numerose relazioni, definendo il letto matrimoniale “l’influenza più degenerante dell’ordine sociale” e dedicando con fervore la sua sfrenata condotta sessuale alla rigenerazione di tale ordine. Viste le obiezioni del marito sorpreso, i due si separarono presto, mentre la sua condotta “socialmente rigenerante” accelerò notevolmente e attirò una notevole attenzione pubblica. Allo stesso tempo, e forse a causa delle stesse passioni, la Sanger iniziò a pubblicare bollettini e a distribuire materiale sessuale chiaramente illegale, che la portarono all’arresto con accuse che molto probabilmente l’avrebbero portata a una condanna a circa 45 anni di carcere.
Essendo il discernimento la parte migliore del valore, il giorno prima del processo la Sanger scaricò i figli sul marito che l’aveva abbandonata e fuggì in Inghilterra, dove il destino sarebbe intervenuto ancora una volta. Al suo arrivo in Inghilterra, la Sanger incontrò alcuni uomini che le avrebbero inavvertitamente fornito gli strumenti che avrebbero (purtroppo) cambiato la storia per sempre. Non è del tutto chiaro dove iniziarono le sue relazioni, ma il sessuologo Havelock Ellis [14], H. G. Wells e George Bernard Shaw erano presenti, così come forse la maggior parte dei membri della nuova Fabian Debating Society.
Wells ebbe certamente una relazione appassionata con lei, e la Sanger prese sicuramente l’iniziativa con Ellis, ed entrambi molto probabilmente la passarono poi alla Debating Society. Uno scrittore ha osservato che Wells ed Ellis erano solo una parte di “un’enorme schiera di uomini” con cui Sanger ebbe relazioni. Le teorie di Ellis sulla sessualità femminile aiutarono la Sanger ad “ampliare la sua prospettiva” sul pieno godimento dei rapporti sessuali da parte delle donne, anche se lei sembrava già avere poche o nessuna inibizione al riguardo. Tuttavia, Ellis in particolare ampliò le sue giustificazioni per il controllo delle nascite in più di un modo.
Forse il fattore più significativo dell’esilio europeo della Sanger è che la società di questi uomini era composta da radicali, femministe e, soprattutto, da un vero e proprio stuolo di neomalthusiani che educarono la Sanger alla terribile minaccia dell’eccesso di popolazione mondiale, affinando così notevolmente la sua logica sessuale. La Sanger barattò abbondante amore gratuito e informazioni sulle necessità contraccettive, ricevendo in cambio un’educazione di incomparabile valore. Prima di allora, né la Goldman né la Sanger avevano ottenuto grandi risultati con le loro promozioni sulla contraccezione, almeno non in senso pubblico, perché i loro sforzi erano visti realisticamente come una copertura per le loro inclinazioni personali e promettevano benefici solo ai poveri, che non interessavano a nessuno. Ma ora la missione della Sanger aveva improvvisamente acquisito una struttura intellettuale, una sorta di impalcatura filosofica rispettabile su cui promuovere le sue idee. Era ora pronta a tornare negli Stati Uniti per promuovere l’intera gamma genocida di eugenetica, contraccezione, aborto ed eutanasia, non per i suoi ristretti interessi personali ma per salvare l’umanità da se stessa.
All’epoca, l’aborto non era affatto visto di buon occhio, tanto meno come metodo di controllo delle nascite occasionale, ed era illegale. Ma eccoci qui, negli Stati Uniti, con le nostre due piccole ninfomani prive dei servizi di “pianificazione familiare” dell’OMS e dell’USAID, non ancora inventati, ma con un gran bisogno di aborti regolari. Cosa facciamo se vogliamo portare a termine un’impresa illegale e altamente immorale per gli standard dell’epoca, dove una normale esecuzione ci farebbe finire in prigione e procurerebbe una diffusa condanna morale? Beh, avvolgiamo il nostro intento in un mantello di libertà e diritti umani, poi vi imprimiamo un codice a barre biblico e lo presentiamo come un’impresa di immenso valore umanitario, le nostre azioni eseguite in umiltà e abnegazione per il bene del mondo.
E così vide la luce Planned Parenthood [15], presentata non come controllo delle nascite per ninfomani sconsiderate, e solo secondariamente come “libertà di scelta delle donne“, senza specificare esattamente cosa stessero scegliendo; l’obiettivo principale era ora la sovrappopolazione e la disperata necessità di limitare, abbattere e altrimenti sterminare i poveri in eccesso del mondo. Ora la Sanger avrebbe attirato l’attenzione di tutti, almeno di quelli dell’élite che erano tutti malthusiani nel profondo. Naturalmente, anche la popolazione generale avrebbe recepito il messaggio, ma questo non aveva molta importanza perché l’élite forniva i finanziamenti e la popolazione generale era l’obiettivo.
Fu allora, al suo ritorno negli Stati Uniti dopo il breve esilio europeo, che Margaret Sanger si mostrò in tutta la sua evidenza e dimostrò di essere davvero un’evasa da un manicomio. La prima cosa che fece fu risposarsi, questa volta con un uomo di nome J. Noah H. Slee, un milionario ebreo proprietario di un’azienda di prodotti petroliferi. La documentazione storica ci dice che Margaret mantenne il nome del suo primo marito – Sanger – e che dopo aver sposato il signor Slee, “mantenne la sua indipendenza sessuale“. Usate la vostra immaginazione. Questo è curioso perché, come vedrete, le attività promozionali e di raccolta fondi di Margaret hanno attraversato le camere da letto e i divani degli uffici di industriali, banchieri, finanzieri, sponsor di ogni tipo, praticamente tutti uomini, con i quali, a detta di tutti, Margaret ha imbandito la tavola con più che informazione. E per 20 anni, fino alla sua morte, il signor Slee finanziò le sue attività, apparentemente senza lamentarsi.
La combinazione unica di ateismo, marxismo, malthusianesimo, sessualità disinibita, disprezzo per la religione, in particolare per il cristianesimo, e un razzismo intrinseco che deve essere sempre stato presente, hanno fatto sì che la Sanger diventasse non solo offensiva ma addirittura malvagia. Le sue motivazioni non riguardavano più la liberazione delle donne, ma l’eugenetica, avendo in qualche modo raggiunto la posizione filosofica secondo cui, attraverso una sessualità sfrenata e rampante, seguita da contraccezione, aborto, sterilizzazione ed eutanasia, la sua missione era quella di assistere la razza umana nella progressiva eliminazione di se stessa, o almeno di quella parte che il suo idolatra adepto, Bill Gates, avrebbe in seguito ritenuto inadatta a vivere.
Mentre la sua promiscuità sessuale aumentava a dismisura, abbandonò la morale e l’etica, sviluppò l’amore per la volgarità e il cattivo gusto generale, un’aggressività inutile e spesso controproducente e un entusiasmo del tutto ingiustificato per lo sterminio. Una volta tornata negli Stati Uniti e dopo aver fatto sventolare la sua nuova bandiera, la Sanger elogiò le politiche di sterilizzazione della Germania nazista, divenne violentemente anti-famiglia e profondamente razzista, tanto da affermare che ai neri non doveva essere permesso di contaminare il pool genetico bianco. Divenne anche virulentemente anticristiana, affermando in un articolo di giornale che le piaceva promuovere il controllo delle nascite perché era “calcolato per minare l’autorità della Chiesa cristiana“.
In un primo momento, la Sanger evitò di promuovere l’eutanasia, scrivendo che la comunità non avrebbe dovuto inviare la progenie difettosa alle camere a gas, ma poco dopo (nello stesso libro) affermò piuttosto duramente che tutta la carità avrebbe dovuto cessare perché serviva solo a prolungare la vita dei non idonei e che la società richiedeva “l’eliminazione delle erbacce umane” [16]. Il suo punto di vista sull’aborto cambiò in modo simile, fino al punto in cui lei e la sua organizzazione sponsorizzavano attivamente i diritti all’aborto.
A questo punto, sembra che la Sanger fosse pazza, anche se Planned Parenthood cerca in tutti i modi di insabbiare l’argomento follia affermando: “Non possiamo sapere cosa Margaret intendesse veramente dire, perché è morta“. Ebbene, sì, possiamo sapere cosa intendeva dire. Le sue parole hanno lo stesso significato oggi e allora. Per prima cosa, la parte meno sgradevole della nuova Margaret era che approvava la riproduzione selettiva per produrre esseri umani perfetti, come sosteneva in un articolo intitolato “Il controllo delle nascite per creare una razza di purosangue“, auspicando una maternità che si rifiutasse di “far nascere i deboli“, spingendo per “più figli da quelli adatti, meno da quelli non adatti“, i quali rappresentano “la più grande minaccia attuale alla civiltà“. In un libro, la Sanger scrisse che ai genitori di un bambino difettoso non dovrebbero essere permessi altri figli e che “il controllo delle nascite… non è niente di più e niente di meno che… estirpare i non idonei, impedire la nascita di [figli] difettosi o di quelli che lo diventeranno“. Nello stesso libro, deplorava le famiglie con più figli e scriveva: “L’immoralità delle famiglie numerose non risiede solo nel danno che esse arrecano ai loro membri, ma anche alla società… La cosa più misericordiosa che la famiglia numerosa fa a uno dei suoi membri neonati è di ucciderlo” [17]. Esaminando i dati storici, è estremamente difficile capire perché Planned Parenthood, la Jewish Womens’ Society, Bill Gates o chiunque altro dovrebbe venerare questa donna.
La Sanger promuoveva l’uso di ciò che chiamava “controllo delle nascite” per sterminare le razze geneticamente inferiori, che per lei significavano la maggior parte del mondo non bianco. Affermava che gli ebrei, gli ispanici e i neri erano “erbacce umane” che, se si fossero riprodotte, “avrebbero portato un peso morto di rifiuti umani nel mondo“. Il suo obiettivo dichiarato era lo sterminio di tutti i neri negli Stati Uniti e disumanizzava i poveri come “parassiti“, “deficienti” ed “errori”. La Sanger scrisse: “Più scendiamo nella scala dello sviluppo umano, meno controllo sessuale troviamo. Si dice che l’aborigeno australiano, la specie più bassa conosciuta della famiglia umana, appena un gradino più in alto dello scimpanzé nello sviluppo cerebrale, abbia un controllo sessuale così scarso che solo l’autorità di polizia gli impedisce di ottenere soddisfazione sessuale per le strade” [18]. In una perfetta espressione di ironia, potremmo esprimere questi stessi sentimenti riguardo a Margaret stessa, anche se la storia ci dice che persino la polizia a volte non era sufficiente a reprimere il “comportamento spensierato” di Margaret.
In un altro libro la Sanger scrisse: “L’eugenetica dimostra che stiamo pagando e persino sottomettendoci ai dettami di una classe crescente e incessante di esseri umani che non avrebbero mai dovuto nascere“. Proseguiva dicendo che “ogni singolo caso di difetto ereditario, ogni bambino malformato, ogni essere umano congenitamente contaminato messo al mondo è di infinita importanza per quel povero individuo; ma è di importanza appena minore per il resto di noi e per tutti i nostri figli che devono pagare in un modo o nell’altro per questi errori biologici e razziali” [19]. In un discorso pubblico ampiamente pubblicizzato, la Sanger promosse l’eliminazione di intere classi di persone, affermando che la società deve “tenere chiuse le porte dell’immigrazione all’ingresso di certi stranieri la cui condizione è nota per essere dannosa per la resistenza della razza, come i deboli di mente, gli idioti, i deficienti, i pazzi, i sifilitici, gli epilettici, i criminali, le prostitute professioniste e altri di questa classe” [20].
La Sanger propose anche di mettere i poveri, gli “imbecilli e gli immorali” e altri “tipi inferiori” in campi di concentramento dove potessero essere rieducati a quella che lei chiamava “migliore condotta morale“, cioè abortire in abbondanza. E continuava: “Ritengo che il mondo e quasi la nostra civiltà per i prossimi venticinque anni dipenderanno da un contraccettivo semplice, economico e sicuro da usare nelle baraccopoli e nelle giungle e tra le persone più ignoranti. Anche questo non sarà sufficiente, perché credo che ora, immediatamente, ci dovrebbe essere una sterilizzazione nazionale per alcuni tipi disgenici della nostra popolazione che sono incoraggiati a riprodursi e che si estinguerebbero se il governo non li nutrisse“. Scriveva: “Mentre personalmente credo nella sterilizzazione dei deboli di mente, dei pazzi e dei sifilitici, non sono stata in grado di scoprire che queste misure sono più che deterrenti superficiali se applicate al flusso in costante crescita dei non idonei… L’eugenetica, senza controllo delle nascite, [è] una casa costruita sulla sabbia“. Fu particolarmente dura con i neri: “La massa dei negri… in particolare nel Sud, continua a riprodursi in modo incauto e disastroso, con il risultato che l’aumento tra i negri, ancor più che tra i bianchi, proviene da quella porzione di popolazione meno intelligente e adatta“, affermando altrove che il suo intento era quello di sterminare tutti i neri in America, ma che sperava che tale intento non sarebbe stato scoperto da loro fino a quando non sarebbe stato troppo tardi [21].
Al New York Times non piaceva questa versione della verità, così i redattori crearono la propria storia di Margaret Sanger. In un necrologio della Sanger, “Special to the New York Times“, scrissero che la Sanger aveva semplicemente “cercato di creare l’uguaglianza tra i sessi liberando le donne” [22]. Forse sono duro di comprendonio ma, se ho capito bene, i redattori del NYT ci stanno dicendo che (a) uccidere tutti i neri renderà le donne libere, e (b) che abortire tutti i feti in America renderà uguali donne e uomini. Il NYT ci informa anche che Margaret ha semplicemente cercato di presentare “il suo punto di vista secondo cui la pianificazione familiare è un diritto umano fondamentale“. Tuttavia, la Redazione ha trascurato di considerare il “diritto umano fondamentale” di tutti noi deficienti di vivere la nostra vita senza l’aiuto di Margaret. È il caso di notare che il NYT ha pubblicato necrologi entusiastici di quasi tutti i mostri umani degli ultimi 100 anni, quasi senza eccezioni, a quanto mi risulta, forse perché quasi tutti questi individui erano ebrei.
Hanno notato il “fascino infallibile e l’arguzia persuasiva” della Sanger, specificando che “a molti poliziotti che l’hanno scortata alla stazione di polizia sono cadute le orecchie per le sue invettive irlandesi“, omettendo di dire che questo non è rappresentativo del fascino e dell’arguzia, ma di una bocca sboccata. E il suo buon amico e collega di Planned Parenthood, il dottor Alan Guttmacher, apparentemente ignaro di quanto sopra, ha affermato che Sanger “ha convinto l’America e il mondo che… il concepimento è un diritto umano fondamentale“. Anche in questo caso, se il concepimento è un diritto umano fondamentale, perché Guttmacher è così determinato a farmi abortire tutti i miei figli non ancora nati? Forse il concepimento e la nascita sono diritti diversi. Guttmacher ha trascurato di dire che evitare la sterilizzazione e l’eutanasia, cioè il diritto di vivere, è forse un diritto umano ancora più fondamentale. E se tutto ciò non bastasse, l’élite ha dichiarato la Sanger “umanista dell’anno” e le ha conferito un premio per aver dato “il contributo più cospicuo all’arricchimento della vita“, senza specificare esattamente di chi sia stata arricchita la vita. O come.
Ciò nonostante, è recente la notizia che Planned Parenthood, almeno a New York, sta cancellando il nome della Sanger dalla testata, a causa delle sue opinioni, finalmente venute alla luce, sull’eutanasia per tutti noi deficienti [23].
Un passo indietro nel passato
Da sx a dx, Darwin, Spencer, Galton
Prima di scoprire dove porta questo eugenicidio di ispirazione sessuale, facciamo un salto nel passato e scopriamo le sue origini. Il processo iniziò in Inghilterra, principalmente con quattro uomini: Thomas Malthus, Charles Darwin, Herbert Spencer e Francis Galton.
Thomas Robert Malthus
Intorno al 1800, l’economista britannico Thomas Malthus pubblicò il suo Primo saggio sulla popolazione[24], spaventando la società britannica con la prospettiva che la produzione di cibo non sarebbe mai stata sufficiente a rifornire una popolazione che sarebbe sempre aumentata a un ritmo più veloce, lasciando una parte della società perennemente senza cibo. Egli teorizzò che la natura stessa gestisse ed eseguisse le restrizioni alla crescita eccessiva della popolazione, adeguando il cibo alla popolazione per mezzo di guerre, pestilenze e carestie. Nella sua concezione erano i poveri (e in generale tutti i non bianchi) a essere “ordinati dalla natura” a sopportare il peso di queste necessarie devastazioni genocide occasionali ma ricorrenti, la loro ineluttabile sorte nella vita in virtù della loro sfortuna di essere nati in povertà e, inoltre, che questi sfortunati indigenti non avevano né la capacità di elevarsi al di sopra della loro posizione né le risorse per farlo anche se ne avessero avuto la capacità. Malthus divise essenzialmente il suo mondo in due nuove e fino ad allora indefinite razze di persone: i ricchi superiori e i poveri inferiori. Poi, basandosi sull’inviolabilità e la spietatezza delle leggi della natura, sostenne che era una sfida controproducente e persino pericolosa al potere della natura nutrire o assistere in altro modo i poveri, poiché un miglioramento delle loro condizioni fisiche avrebbe portato a un aumento della riproduzione, che sarebbe stato poi contrastato con una crescente durezza quando la natura avesse ritenuto necessario frenare l’eccesso di crescita demografica. La sfida alla natura porterà inevitabilmente a ritorsioni.
Intorno al 1800, l’economista britannico Thomas Malthus pubblicò il suo Primo saggio sulla popolazione,[24] spaventando la società britannica con la prospettiva che la produzione di cibo non sarebbe mai stata sufficiente a rifornire una popolazione che sarebbe sempre aumentata a un ritmo più veloce, lasciando una parte della società perennemente senza cibo. Egli teorizzò che la natura stessa gestisse ed eseguisse le restrizioni alla crescita eccessiva della popolazione, equiparando il cibo alla popolazione per mezzo di guerre, pestilenze e carestie. Nella sua concezione, erano i poveri (e in generale tutti i non bianchi) a essere “ordinati dalla natura” a sopportare il peso di queste necessarie devastazioni genocide occasionali ma ricorrenti, la loro ineluttabile sorte nella vita in virtù della loro sfortuna di essere nati in povertà, e inoltre che questi sfortunati impuniti non avevano né la capacità di elevarsi al di sopra della loro posizione né le risorse per farlo anche se ne avessero avuto la capacità. Malthus separò essenzialmente il suo mondo in due nuove e fino ad allora indefinite razze di persone: i ricchi superiori e i poveri inferiori. Poi, basandosi sull’inviolabilità e la spietatezza delle leggi della natura, sosteneva che era una sfida controproducente e persino pericolosa al potere della natura nutrire o assistere in altro modo i poveri, poiché un miglioramento delle loro condizioni fisiche avrebbe portato a un aumento della riproduzione, che sarebbe stato poi contrastato con una crescente durezza quando la natura avesse ritenuto necessario frenare l’eccesso di crescita demografica. La sfida alla natura porterà inevitabilmente a ritorsioni.
Malthus divenne piuttosto sinistro nelle sue raccomandazioni, affermando che la natura non doveva essere ostacolata, ma piuttosto aiutata nel suo compito di eliminare l’eccesso di poveri nel mondo. Nelle sue parole: “Dovremmo facilitare, invece di tentare stupidamente e vanamente di ostacolarle, le operazioni della natura nel produrre questa mortalità; e se temiamo il verificarsi troppo frequente di orribili forme di carestia, dovremmo incoraggiare diligentemente le altre forme di distruzione che costringiamo la natura a usare“. Malthus raccomandava di incoraggiare il sovraffollamento e la sporcizia per favorire le malattie infettive e causare il ritorno della peste. E soprattutto, affermava che si sarebbe dovuto proibire i rimedi medici per le loro malattie, lasciando che il vaiolo, ad esempio, devastasse totalmente i quartieri e i villaggi poveri senza alzare una mano per aiutarli. Questa era la loro giusta punizione, basata sulla loro naturale inferiorità dovuta alla mancanza di denaro.
Forse non è molto noto, ma è stata l’adozione delle teorie e delle politiche di Malthus a portare direttamente alla morte per fame di innumerevoli milioni di persone in Irlanda e in India. Inoltre, è stato lo spauracchio delle teorie di Malthus a spingere la Cina ad attuare la politica del figlio unico, ma vorrei far notare che gli occidentali (ebrei) che hanno spinto la Cina in questa direzione sono proprio le stesse persone che oggi condannano la Cina per averli ascoltati.
I ricchi, l’élite, la nobiltà terriera, erano naturalmente entusiasti di apprendere questa rivelazione, di ricevere una convalida scientifica della loro segreta convinzione di superiorità, di veder incisa su tavole di pietra nel santuario dell’umanità la loro sempre sospettata ma ora dimostrata eccellenza naturale. Erano altrettanto entusiasti di ricevere un potente motivo, per gentile concessione della natura e delle leggi dell’universo, per non sentirsi più obbligati ad assistere i poveri. La filantropia era morta. La carità non era solo uno sciocco spreco di denaro, ma un atto ingiustificato di sfida contro la natura stessa, che avrebbe portato a una dura punizione contro gli stessi oggetti di quella carità. Tante buone notizie da un solo uomo. Malthus si guadagnò naturalmente un grato seguito tra le élite della nazione e, nel processo, creò un razzismo economico del tutto nuovo e del tutto sgradevole, molto migliore di quello etnico in quanto in un colpo solo candidò forse l’80% della popolazione come candidata ad essere abbattuta dai dettami di Madre Natura stessa.
Charles Darwin
All’incirca nello stesso periodo, Charles Darwin enunciò la sua nuova teoria dell’evoluzione, o ciò che egli definì “selezione naturale“: in parole povere, gli organismi e gli esseri cambiano, mutano e si adattano nel corso del tempo, e quelle mutazioni che aiutano gli organismi ad adattarsi all’ambiente persistono mentre le altre si estinguono. Allo stesso modo, gli organismi che contengono queste mutazioni favorevoli tenderanno a sopravvivere perché saranno meglio adattati, non così stressati dal loro ambiente. La teoria scientifica ed essenzialmente solida di Darwin fu poi utilizzata da Herbert Spencer per creare una base “scientifica” per il razzismo anti-umano di Malthus, producendo nel processo quello che oggi chiamiamo “darwinismo sociale“.
Herbert Spencer
Spencer combinò la teoria di Malthus, secondo cui i poveri esistevano come razza umana inferiore, e quella di Darwin, secondo cui chi meglio si adatta meglio sopravvive, ipotizzando che, nel corso dei millenni, alcuni elementi dell’umanità si fossero dimostrati non solo più mutevoli, ma avessero intelligentemente selezionato le mutazioni più propizie, emergendo quindi come l’élite e la ricca classe superiore della società. In virtù della selezione naturale di Darwin e della sopravvivenza del più adatto, l’élite dei ricchi si rivelava non solo economicamente e scientificamente, ma anche geneticamente superiore alle classi povere.
Francis Galton
Sulla scia di Spencer, Francis Galton diede un ulteriore impulso a questa allettante visione dell’umanità, annunciando prove scientifiche appena scoperte che [confermavano che] il processo di selezione naturale di Darwin aveva effettivamente portato a un’evoluzione dei poveri, in questo caso regressiva e verso il basso, e che Madre Natura stessa aveva effettivamente reso i poveri inferiori e privi di valore, un processo evolutivo forse ancora incompleto. Galton si distinse ulteriormente come scienziato, rendendosi conto che, proprio come avviene per le piante o gli animali, l’incrocio e la consanguineità di tratti umani desiderabili poteva servire ad aiutare la natura a produrre un prodotto ancora superiore. Galton creò così quella che oggi chiamiamo eugenetica, che definì in modo approssimativo come “la scienza del miglioramento del bestiame mediante accoppiamento giudizioso“.
Spencer condivideva il pensiero di Malthus per quanto riguarda l’aiuto ai poveri, perché la carità sfidava “le verità naturali della biologia” e serviva solo come “conservazione artificiale di coloro che sono meno in grado di badare a se stessi“, come potremmo pensare al continuo finanziamento di un’azienda in bancarotta, un’assistenza artificiale che serve solo a prolungare la sofferenza e a impedire la rinascita. A suo avviso, così come la natura estirpa i non idonei, anche la società deve permettere loro di morire per mantenere la salute dell’élite rimanente. Secondo lui, l’umanità era in fase di evoluzione, con la natura stessa che proteggeva chi aveva i soldi e uccideva chi non li aveva. Galton, da parte sua, era angosciato dalla possibilità che le classi inferiori ostacolassero l’evoluzione naturale verso la ricchezza dell’élite e, poiché vedeva queste cose in termini genetici, considerava i poveri come nemici dello Stato, diventando uno dei primi sostenitori della sterilizzazione forzata di tutti tranne che dell’élite. Entrambi vedevano l’eugenetica come un aiuto alla natura, per evitare nascite che erano comunque destinate a morire prematuramente e, in secondo luogo, per migliorare il bestiame umano con pratiche di allevamento sane – in altre parole, accoppiando denaro con denaro.
Nel suo libro, Allan Chase ha scritto in modo molto appropriato: “Laddove Spencer offriva razionali ‘rivoluzionari’ per i bassi salari e le condizioni di lavoro e di vita subumane, Galton offriva le ragioni ‘ereditarie’ delle leggi naturali della biologia per non sprecare simpatia, denaro, istruzione e, soprattutto, assistenza sanitaria per i tipi biologicamente di bassa classe che erano destinati, per volontà di Dio e/o della Natura, a essere nient’altro che un salasso per la società e una popolazione in rapida proliferazione di poveri, ladri e parassiti ereditari” [25].
Steven Mosher ha scritto in un articolo delizioso, informativo e ben documentato che l’alta borghesia britannica “ha contribuito a garantire che il Saggio sulla popolazione del loro fondatore fosse un successo commerciale, apparendo in non meno di sei edizioni dal 1798 al 1826. Da allora le storie di orrore sulla popolazione hanno venduto bene. La durata della vita si allungò e la salute generale migliorò nel corso del XIX secolo, ma Charles Darwin diede ai malthusiani qualcosa di nuovo su cui rimuginare. Non solo i poveri erano troppo prolifici, ma avendo tutti quei figli – la maggior parte dei quali, come se non bastasse, sopravviveva all’infanzia – stavano rapidamente abbassando il livello della popolazione. Per i ricchi e i privilegiati, che si trovavano sempre più in inferiorità numerica rispetto ai grandi diseredati, si trattava della ‘sopravvivenza del più adatto’ al contrario” [26].
È corretto affermare che il razzismo economico di Malthus, intrecciato con le teorie di Darwin sull’evoluzione e la selezione naturale, lasciava i poveri in una posizione poco invidiabile, ma poi Spencer e Galton presero questi elementi e fusero ulteriormente il tradizionale razzismo etnico della nazione con la loro versione di razzismo scientifico, lasciando l’élite bianca del mondo con la confortevole certezza che non solo i poveri, ma praticamente tutte le popolazioni non bianche fossero intrinsecamente, scientificamente, geneticamente e moralmente inferiori a loro. Queste felici epifanie sono davvero rare; non deve quindi sorprendere che il darwinismo sociale di Spencer e l’eugenetica di Galton abbiano unito le forze e abbiano travolto l’élite del mondo anglosassone più o meno con la stessa passione sconfinata e insoddisfatta di Emma Goldman per la sessualità.
Tuttavia, possiamo sorprenderci della virulenza con cui questa deplorevole filosofia ha contagiato l’uomo bianco occidentale e, soprattutto, della misura inconcepibile in cui gli americani l’hanno applicata in modo errato e delle spregevoli applicazioni politiche e militari che hanno trovato per essa, applicazioni oggi in pieno vigore. Un’altra sorpresa è stato il contributo di questa filosofia a collegare ulteriormente le profondità fino ad allora inimmaginate del razzismo americano e del disprezzo per l’umanità, le idee originali di Malthus, Spencer e Galton che ancora oggi pervadono l’America. Per comprendere meglio la profondità dell’ideologia darwinista americana, ecco il vice-governatore della Carolina del Sud, Andre Bauer, che spiega perché è sbagliato che il governo degli Stati Uniti fornisca assistenza alimentare ai poveri e perché si opporrebbe a qualsiasi legge di questo tipo:
“Mia nonna non era una donna molto istruita, ma da piccolo mi disse di smettere di dare da mangiare agli animali randagi. Sapete perché? Perché si riproducono. Se si dà a un animale o a una persona un’ampia disponibilità di cibo, si aiuta il problema. Si riprodurranno, soprattutto quelli che non pensano troppo oltre. Quindi bisogna limitare questo tipo di comportamento. Non sanno fare di meglio” [27].
Un’altra luminosa stella nella nebulosa democratica, il deputato americano dell’Alaska Don Young, ha detto che la soluzione ai poveri senzatetto sono i lupi, perché sono predatori, e che se potesse introdurre i lupi nelle comunità americane, “non ci sarebbe più il problema dei senzatetto” [28]. Vorrei scrivere qualcosa in merito, ma non mi viene in mente nulla da dire.
Dr. John Holdren
Il Dr. John Holdren, lo zar della scienza del Presidente Obama, ha proposto aborti forzati e sterilizzazioni obbligatorie, oltre alla creazione di un “Regime Planetario” che controllerebbe con la forza i livelli di popolazione umana gravemente ridotti in tutto il mondo [29]. Holdren nega quando può, ma in un libro di testo che ha scritto insieme a Paul e Anne Ehrlich nel 1977, questo è esattamente ciò che ha detto. Se ricordo bene i dettagli, menzionò anche i piani per impiantare capsule sterilizzanti nelle persone quando raggiungono la pubertà, e il riempimento delle riserve d’acqua con sostanze chimiche sterilizzanti (guarda caso il tema conduttore nel romanzo “Inferno” di Dan Brown, ma non nel film omonimo, nota del Traduttore). Essendo un vero malthusiano, Holdren basava le sue teorie interamente sulle affermazioni secondo cui la disponibilità di cibo nel mondo sarebbe sempre stata insufficiente, affermazioni che nel corso di due secoli si sono ripetutamente rivelate una vera e propria sciocchezza.
Certamente era vero che l’élite all’inizio del secolo scorso, come è vero ancora oggi, non aveva alcun amore per gli esseri umani o l’umanità. Persone come J.P. Morgan, Harriman, Hill, Rockefeller, Carnegie, Mellon, Baruch, Vanderbilt, Warburg, Bush, Astor, Monsanto, Duke, Scaife, Lasker, Sulzberger, DuPont e la nostra solita collezione di famiglie di banchieri ebrei europei, credevano e agivano come se il 95% degli esseri umani fossero parassiti infestanti che erano tollerabili solo nella misura in cui consentivano loro di aumentare le proprie ricchezze, mentre coloro che frustravano questa ambizione generalmente ricevevano disprezzo e proiettili in quantità più o meno uguale. E furono questi stessi individui, in particolare Rockefeller e Carnegie, ad appassionarsi anima e corpo alla nuova “scienza” dell’eugenetica e, di fatto, anche all’eutanasia. Fu Carnegie (o il suo istituto) a raccomandare l’uso di camere a gas a livello locale per sterminare le classi inferiori. Era davvero una filosofia mostruosa che diventava estremamente pericolosa quando veniva messa in atto da uomini di enorme ricchezza e influenza, perché quasi nessuno aveva il potere di contraddirli o di ostacolarli. Il risultato fu che nel giro di pochi anni, nel primo decennio del secolo scorso, si verificarono già sterilizzazioni forzate legalizzate e legiferate, che culminarono almeno in innumerevoli centinaia di migliaia e non nelle poche migliaia elencate nei libri di storia. All’inizio venivano sterilizzati contro la loro volontà coloro che potevano essere considerati criminali, idioti, imbecilli, stupratori, infermi, internati. Poi, tutti gli altri.
Questo saggio descrive solo l’inizio di un enorme programma mondiale di spopolamento della terra, un vero e spaventoso genocidio su scala globale che oggi è in silenziosa esecuzione, parte integrante della globalizzazione, apparentemente non riconosciuta. Non ha portato solo al vasto programma di eugenetica insegnato nelle università americane, alle sterilizzazioni forzate e alle camere a gas del Carnegie Institute. Ha portato direttamente al National Security Memorandum 200 (NSSM 200) di Henry Kissinger, un piano ferocemente aggressivo per impedire, apparentemente a qualsiasi costo, alle popolazioni dei Paesi non occidentali di avere figli [30], [31], [32].
Reimert Ravenholt
Ha portato l’USAID e la Reimert Ravenholt a sterilizzare almeno 100 milioni di donne inconsapevoli, uccidendone decine di milioni nel processo. Ha portato a centinaia di migliaia di donne americane rese permanentemente sterili e a milioni di sterilizzazioni e morti nei Paesi non sviluppati, a causa del Dalkon Shield. Ha portato al Progetto 100.000 di Robert McNamara, in base al quale circa 500.000 persone con un basso quoziente intellettivo furono arruolate nell’esercito statunitense e inviate in Vietnam e dei quali solo pochi tornarono [33]. Ha portato all’utilizzo da parte dell’OMS di vaccini contro il tetano e la poliomielite prodotti dai laboratori Sanofi-Connaught di Rothschild e addizionati con l’ormone femminile HCG fornito dal CDC statunitense, per sterilizzare surrettiziamente forse 150 milioni di donne nei Paesi in via di sviluppo, a loro insaputa e certamente contro la loro volontà [34]. È diventato parte del programma di Armi Biologiche degli Stati Uniti e molte prove suggeriscono che la SARS, la MERS e forse l’AIDS sono stati creati a questo scopo, nell’ambito del “dipartimento privato” della Banca Mondiale, con voci persistenti da casa degli orrori. Ha portato al virus Zika con le zanzare GM “Terminator” della Oxitec[35], e molto altro ancora. Se non conoscete la storia dello ZIKA o delle vaccinazioni anti-fertilità con HCG dell’OMS, vi invito a leggere questi articoli.
Nel 2001, dopo aver scoperto una rara classe di anticorpi umani che attaccano lo sperma, gli scienziati del laboratorio Epicyte di San Diego hanno creato un mais contraccettivo geneticamente modificato. I ricercatori hanno isolato i geni che regolano la produzione di questi anticorpi e li hanno inseriti nelle piante di mais, creando fattorie orticolturali che producono contraccettivi [36], [37], [38], [39]. Poco dopo il comunicato stampa di Epicyte del 2001, tutte le discussioni sulla scoperta sono scomparse. L’azienda fu rilevata da Biolex e nei media non si sentì più parlare dello sviluppo del mais spermicida. Epicyte, DuPont e Syngenta (sponsor della Svalbard Seed Vault) avevano una joint venture per condividere e utilizzare questa tecnologia. Silvia Ribeiro, dell’ONG ETC Group, ha avvertito in una rubrica del quotidiano messicano La Jornada che “Il potenziale del mais spermicida come arma biologica è molto alto“, e ha ricordato l’uso delle sterilizzazioni forzate contro le popolazioni indigene.
Questo è il motivo per cui le aziende produttrici di sementi stanno improvvisamente promuovendo l’uso dei semi di cotone come alimento primario per i Paesi sottosviluppati. I semi di cotone sono tossici e contengono una sostanza chimica chiamata gossipolo, che è un efficace sterilizzante maschile [40]. Le aziende produttrici di semi sostengono di aver rimosso questa tossina a un livello sicuro, ma non esiste un livello sicuro per il gossipolo. Anche dosi minime assunte ripetutamente (come nel caso di un alimento di base) rendono sterile un’intera popolazione maschile [41]. Ciò che i Rothschild e Sanofi, Bill Gates, l’OMS, la Banca Mondiale, l’USAID e l’UNICEF fanno per le popolazioni femminili, le aziende produttrici di sementi lo faranno per la parte maschile.
Se avranno modo di farlo, gran parte del mondo potrebbe un giorno essere disabitata.
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Larry Romanoff è un consulente di gestione e uomo d’affari in pensione. Ha ricoperto posizioni dirigenziali in società di consulenza internazionali ed è stato proprietario di un’azienda di import-export internazionale. Attualmente vive e lavora a Shangai.
Link: https://www.bluemoonofshanghai.com/politics/5760/
Scelto e tradotto (IMC) da CptHook per ComeDonChisciotte
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